Gli Amici di Villa Sciarra

Cari associati, dopo circa 4 anni di battaglie, sollecitazioni, incontri, tavoli tecnici, alla fine ce l’abbiamo fatta: Villa Sciarra è passata dal Demanio al Comune di Roma. E ora non ci sono più scuse: questo prezioso parco storico deve tornare al suo antico splendore! L’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative del Comune Tobia Zevi , che ringraziamo per il suo interessamento, ora lo scrive anche sui social: più di 11 milioni di euro delle risorse del Pnrr dovranno essere investiti “per la riqualificazione e valorizzazione” di Villa Sciarra. E noi vigileremo, come sempre, perché questo avvenga nel modo migliore e senza inutili sprechi. L’impegno per strappare al degrado questo gioiello di storia romana ha messo a dura prova la nostra associazione. Per anni abbiamo cercato di tenere aperto un dialogo con le istituzioni promuovendo incontri e visite nei luoghi della villa più danneggiati; organizzando eventi anche di carattere culturale: dalla mostra fotografica con gli scatti di ieri e di oggi, agli ascolti di poesie e racconti lungo i viali, alle presentazioni di libri; presentando dossier e video; scrivendo pec ed email. Senza farci scoraggiare da mancate risposte o lunghi silenzi, da incomprensioni e atti vandalici. Quando, anni fa, abbiamo saputo che molti degli interventi che chiedevamo a salvaguardia di Villa Sciarra non si potevano fare “perché la Villa è di fatto di proprietà del Demanio visto che i coniugi Wurts la donarono al Governatorato di Roma” e il Comune, “stando così le cose, non può agire”, abbiamo cominciato a tempestare di email e telefonate tutti quelli che al Demanio potevano avere voce in capitolo sul punto. E alla fine una breccia si è aperta. Ma i tempi della burocrazia romana si sa come sono. Così abbiamo cominciato a “tormentare” per mesi tutti quelli presso i quali giorno dopo giorno “è passata la pratica” e alla fine, grazie soprattutto a Zevi e al suo braccio destro David Moresco che hanno preso a cuore il destino di Villa Sciarra, la situazione si è sbloccata. Ora non resta che aspettare l’inizio dei lavori, nella speranza che si possa mettere in sicurezza e dunque riaprire, tutta la parte bassa della Villa, quella che dà verso Via Dandolo, che è in frana da anni; che si possa restaurare il santuario siriaco; che si possa riuscire a recuperare l’acqua Furrina, la cui sorgente è proprio lì sotto, per irrigare al meglio ogni pianta del parco e per riportare a nuova vita tutte le fontane. Ma confidiamo anche che si possano mettere a disposizione della cittadinanza la ‘Casa del Vignaiolo’ e il ‘Castelletto’, ora in stato di totale abbandono (dopo il fallito tentativo della Sovrintendenza di adibire quest’ultimo a ‘Museo della matematica’ per il quale vennero spesi 200 milioni di lire e non venne mai aperto) trasformandoli finalmente in spazi espositivi, di incontro e raccolta libri. E chiediamo da tempo che si costruiscano anche i bagni; che si possa riaprire il piccolo posto di ristoro e che si possano restaurare la ‘Voliera’ e il ‘Belvedere’. Il compito di noi associati resta quello di continuare a vigilare e a vivere, tutti insieme, nel modo più rispettoso possibile, la nostra Villa. Curandone, come sempre, il verde e proteggendone ogni singolo arredo: dalla piccola ‘Biblio-garitta’ alla quale siamo riusciti, sempre tutti insieme, a dare una nuova vita, al gazebo dei glicini che abbiamo ricostruito, alle panchine di cui pazientemente cerchiamo di ricostruire ogni parte mancante. E, soprattutto, tenendola pulita. Perché Villa Sciarra è la casa di tutti e come tale va amata e, sottolineiamo ancora una volta, rispettata. Come Associazione ‘Amici di Villa Sciarra’ crediamo ciecamente alla massima di Tito Livio secondo la quale “il bene comune è la grande catena che lega insieme gli uomini nella società”. La vera sfida, alla quale siamo chiamati è renderlo possibile. E noi pensiamo che sia una sfida che possiamo vincere. Tutti insieme. Perché è soprattutto grazie al vostro sostegno, alla vostra presenza, ai vostri suggerimenti e stimoli e alla vostra partecipazione che siamo riusciti a farci ascoltare. Essere in tanti è la nostra vera forza. Continuiamo così. Contiamo su di voi. Grazie.